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Artista, fino in fondo al midollo dell'osso.. Sognavo una mansarda a Montmartre, il basco in testa, da vera Bohèmienne.. Una finestra che illuminava la mia tela dove i miei pensieri si posavano in amipie pennellate di colore.. Invece ho il desiderio prorompente di stabilirmi in UK, e chissà, magari un giorno nemmeno troppo lontano diventerò "devota" suddita di Sua Maestà la Regina d'Inghilterra!!

martedì 7 dicembre 2010

COME FICHI


Ho notato che la cronaca dei telegiornali, dei quotidiani, e di tutti gli elementi di informazione, ha un unico colore..il nero.
Quotidianamente siamo bombardati di notizie brutte, omicidi, suicidi, crack economici, rivelazioni sconcertanti, minacce alla sicurezza.. E guarda caso, i protagonisti, spesso e volentieri, sono extracomunitari e comunitari che si arrecano danno vicendevolmente.. Sì, vicendevolmente.. Perché siamo tutti pronti a condannare il magrebino che ha compiuto violenza sull'italiano, ma siamo altrettanto pronti a condannare l'italiano che compie violenza sull'extracomunitario? Come per esempio quel ragazzo che ha dato un pugno all'infermiera romena alla stazione di Roma..
E' troppo facile lasciarsi andare all'intolleranza verso chi è nel nostro Paese, regolarmente o irregolarmente, lo etichettiamo automaticamente come delinquente, criminale, feccia, non ricordandoci o ignorando che non tutti sono delinquenti, criminali, feccia.. Ricordo ancora quel bambino magrebino che nel sud del nostro paese fu vittima, qualche anno fa, di un criminale nostrano, ricordo che fu rapito, e seviziato, poi ucciso e occultato.. Figlio di una famiglia nordafricana da 30 anni nel nostro Paese, lavoratori instancabili e ben voluti da tutti.. Il loro piccolino fu strappato al loro affetto da un ragazzo italiano, squilibrato, che abusò, e usò violenza sul bambino, uccidendolo e occultandone il cadavere.. Cosa dire di questo?
Solo che davanti alla violenza compiuta da esseri umani contro altri esseri umani, non ci dovrebbe essere distinzione di etnia, ma solo ferma condanna verso chi usa violenza, e richiesta a gran voce di giustizia.
La piccola Sara Scazzi non è forse stata vittima di coloro che avrebbero dovuto proteggerla? Un crimine feroce forse persino peggio di uno stesso crimine compiuto da mani esterne al nucleo familiare.. E l'ultimo in ordine di tempo, la scomparsa della piccola Yara, anche lei strappata all'affetto della sua famiglia in un freddo 26 novembre.. che coincidenza.. Il caso a volte gioca brutti scherzi..Hanno quasi lo stesso nome..Sara e Yara.. le differenzia solo l'iniziale.. L'età è vicina, 15 anni Sara, 13 anni Yara.. ed entrambe sono sparite il giorno 26, a tre mesi di distanza l'una dall'altra.. Io auspico che siano solo queste le coincidenze che le accomunano, e che almeno alla piccola Yara sia data l'opportunità di tornare ad abbracciare la sua mamma, il suo papà e i suo fratellini..
Siamo come fichi: bianchi.. neri.. ma dentro di noi scorre lo stesso sangue rosso..

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Vero.E il bello è che per me molte persone e i cronisti credono di trovarsi in una fiction alla CSI!
Ricordo che nel caso di Avetrana addirittura si erano organizzati autobus per recarsi sul posto...ma siamo sull'orlo della follia?!?!?
Inoltre...io credo fermamente che un immigrato si comporti come lo Stato che lo accoglie consente.Se l'Italia non fosse il paese di pulcinella, magari righeremmo tutti più dritto!Immigrati ed italiani inclusi.
Il razzismo in questi casi è davvero un'idiozia bella e buona.

Gianni ha detto...

Condivido tutto quello che hai detto. Bisogna fare attenzione all'intolleranza che nasce appunto dai pregiudizi e dall'ignoranza.
Ciao.

chaill ha detto...

hai ragione, concordo pienamente con quello che dici; ma ti dirò di più. A mio avviso, ultimamente, vedo negli atteggiamenti e nelle persone delle persone con cui mi rapporto quotidianamente un atteggiamento "finto": ossia per paura di essere giudicati o passati per intolleranti o razzisti, non ammettono quello che a loro passa veramente; si professano antirazzisti perché han paura di essere giudicati, si dichiarano moralisti quando invece non lo sono.
A mio modestio parere faremmo tutti un gran bene se a volte, prima di lanciare accuse o calunnie o semplici giudizi, pensassimo veramente al fatto che ci troviamo davanti, valutandolo non dai colori, della pelle o non, ma dalla brutalità o dalla cattiveria con cui è stato perpetrato, soppesandolo con un minino di coscienza. Cosa è giusto o cosa non è giusto non dipende dalla nazionalità o dal colore della pelle ... ma quando accade un fatto per colpa di uno straniero lasciatemi libera di dirlo, come lo faccio quando accade per mano di un nostro connazionale, senza aver paura di passare per razzista o intollerante... cerco solo di essere una persona con coscienza e civiltà.
Debora, mi sono dilungata, perdonami, please.

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