I lettori
Io sono
- Debora
- Artista, fino in fondo al midollo dell'osso.. Sognavo una mansarda a Montmartre, il basco in testa, da vera Bohèmienne.. Una finestra che illuminava la mia tela dove i miei pensieri si posavano in amipie pennellate di colore.. Invece ho il desiderio prorompente di stabilirmi in UK, e chissà, magari un giorno nemmeno troppo lontano diventerò "devota" suddita di Sua Maestà la Regina d'Inghilterra!!
mercoledì 27 ottobre 2010
LA FAVOLA DEL RICCIO
Durante l'era glaciale molti animali morirono per il freddo.
I ricci se ne accorsero e decisero di unirsi in gruppo e aiutarsi. In questo modo si proteggevano, ma le spine di ognuno ferivano i compagni più vicini che davano calore. Perciò decisero di allontanarsi e iniziarono a congelare e a morire.
Così capirono che o accettavano le spine del compagno vicino oppure sparivano dalla terra e morivano in massa. Con saggezza decisero di tornare tutti insieme. In questo modo impararono a convivere con le piccole ferite che un compagno vicino può causare, dato che la cosa più importante era il calore dell'altro.
In questo modo sopravvissero...
Le relazioni migliori non sono quelle con delle persone perfette, ma quelle nelle quali ogni individuo impara a vivere con i difetti degli altri e ad ammirarne le qualità.
Special thank to Roby- Il folletto paciugo
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6 commenti:
^___^
troppo bella che non potevo non pubblicarla oltre che mandarla via mail...e poi il musino del riccio è troppo bellino!
Un bacio
Robi
Ciao Debora..giustissimo,bisogna saper accettare i difetti degli altri. Io comunque avrei messo un tappino di gomma sopra ogni aculeo,eh..eh.. Ciao Carissima,buona serata.
Troppo bella, Debby... L'ho linkata su FB! A presto!!!
Sapessi il successo che ha riscosso il tuo riccio...!!!
Un abbraccione!
Ciao molto bello il post, molto significativo. Sapessi le risate che mi sono fatto per il post di edizione straordinaria!
Ciao a presto.
E' molto bello questo post, offre un intenso spunto di riflessione. E quel riccetto è tenerissimo, non riesco a staccargli gli occhi di dosso.
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