Sono passati 3 anni da quella notte in cui sembrava che l'inferno avesse sfondato la terra e si fosse palesato a noi.
Una notte calda d'estate di fine giugno, 3 boati improvvisi, la vetrata del tinello che si spalanca e il nero cielo della notte si tinge improvvisamente rosso sangue.
Corriamo in soffitta e ci affacciamo dal piccolo lucernario: lingue di fuoco alte come grattacieli di 30 piani avvolgono la zona della stazione.
Panico e sgomento, lì vicino c'è un magazzino che vende bombole di gas, il primo pensiero è che sia scoppiato e abbia incendiato tutto.
Poi partono i primi tam tam confusi: due treni si sono scontrati.. No, è deragliato un treno passeggeri.. No, oddio, è deragliato un treno merci, 14 vagoni pieni di GPL, si è forato ed è fuoriuscito il gas.
Subdola sostanza, come il demonio, si è espansa senza farsi vedere, senza farsi sentire, si è insinuata nelle case di chi cercava refrigerio dalla calura estiva, nelle auto parcheggiate, tutt'intorno fin dove è potuta arrivare fin quando all'improvviso, si è mostrata in tutta la sua potenza, esplodendo e inghiottendo e fagocitando tutto quello che si trovava sul suo cammino, case, macchine, uomini, donne, bambini.
Urla strazianti riecheggiavano nell'aria, corpi già morti vagavano per strada senza rendersi conto che ormai era tutto finito, bruciavano e camminavano ignari di cosa stesse succedendo.
Le case bruciavano e crollavano, e lentamente, dolorosamente, tutto si consumava, e a nulla servivano i soccorsi immediati.
Ore, giorni, mesi.. Come 32 candele si sono spenti uno dopo l'altro lasciando vuoti incolmabili.
Le case si ricostruiscono, le macchine si ricomprano, le attività si riavviano, ma la vita no, essa è distrutta e con essa la speranza e il futuro.
Sono passati tre anni da quella notte d'inferno, ancora non c'è giustizia, ancora si attende.
Rimane il dolore di una ferita ancora aperta che è sempre presente e ci ricorda che Viareggio non dimentica.
Viareggio, si stringe ai suoi cittadini che in una calda notte d'estate hanno perso tutto, i sogni, le speranze, l'amore le fatiche di una vita.
REQUIEM
Iman Ayad, 3 anni
Hamza Ayad, 17 anni
Mohammed Ayad, 51 anni
Aziza Aboutalib, 46 anni
Nadia Bernacchi, 59 anni
Claudio Bonuccelli, 60 anni
Abdellatif Boumalhaf, 34 anni
Nouredine Boumalhaf, 29 anni
Rosario Campo, 42 anni
Maria Luisa , 49 anni
Andrea Falorni, 50 anni
Alessandro Farnocchia, 45 anni
Antonio Farnocchia, 51 anni
Marina Galano, 45 anni
Ana Habic, 42 anni
Mario Pucci, 90 anni
Elena Iacopini, 32 anni
Federico Battistini, 32 anni
Emanuela Milazzo, 63 anni
Mauro Iacopini, 60 anni
Magdalena Cruz Ruiz Oliva, 40 anni
Ilaria Mazzoni, 36 anni
Michela Mazzoni, 33 anni
Emanuela Menichetti, 21 anni
Stefania Maccioni, 40 anni
Luca Piagentini, 5 anni
Lorenzo Piagentini, 2 anni
Angela Monelli, 69 anni
Rachid Moussafar, 25 anni
Sara Orsi, 24 anni
Roberta Calzoni, 54 anni
Elisabeth Silva, 36 anni
I lettori
Io sono
- Debora
- Artista, fino in fondo al midollo dell'osso.. Sognavo una mansarda a Montmartre, il basco in testa, da vera Bohèmienne.. Una finestra che illuminava la mia tela dove i miei pensieri si posavano in amipie pennellate di colore.. Invece ho il desiderio prorompente di stabilirmi in UK, e chissà, magari un giorno nemmeno troppo lontano diventerò "devota" suddita di Sua Maestà la Regina d'Inghilterra!!
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5 commenti:
L'anticipai e lo mando, mi permetto
http://tentarenuoce.blogspot.it/2012/06/stagionatura-cotto.html
Salute
Me lo ricordo quel maledetto giorno. Come poter dimenticare i servizi al tg? Tristissimo...
Me lo ricordo come fosse accaduto ieri. Ho tanti amici li vicino..la nostra "casa vacanze" è vicinissima alla stazione.
Ricordo la paura che fossero saltati tutti in aria..il dolore per quelli che non ce l'hanno fatta...
Mi viene un nodo alla gola a ripesansarci...ma è giusto non dimenticare e ricordare chi non ce l'ha fatta...
Ricordo benissimo questa assurda strage e spero che non accada mai più niente di simile.
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Sono appena tornato da Firenze, che mi pare sia la Tua Città... Bellissima e piena di fascino veramente.
Ciao, buon weekend.
La cosa triste è che nessuno ne parla più...
un abbraccio!
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