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Artista, fino in fondo al midollo dell'osso.. Sognavo una mansarda a Montmartre, il basco in testa, da vera Bohèmienne.. Una finestra che illuminava la mia tela dove i miei pensieri si posavano in amipie pennellate di colore.. Invece ho il desiderio prorompente di stabilirmi in UK, e chissà, magari un giorno nemmeno troppo lontano diventerò "devota" suddita di Sua Maestà la Regina d'Inghilterra!!

mercoledì 31 ottobre 2012

LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI # 2

Qualche mese fa ho avuto, purtroppo, occasione di parlare di Emma, vittima di una tragedia avvenuta a poche case di distanza dalla mia, una donna bisognosa di aiuto che, dopo la morte della madre con cui aveva da sempre vissuto, è stata lasciata sola da parenti ed istituzioni, e ha lasciato questo mondo in completa solitudine.
Sabato mattina di buon'ora arriva in sirena un'ambulanza, seguita dall'auto medica, si ferma in un palazzo qua vicino ed entrano velocemente e con una certa frenesia, a soccorrere una persona. In questo palazzo abita un postino che soffre di cuore, e che è già capitato dovesse ricorrere alle cure mediche perché vittima di un malore.. Il mio pensiero è volato subito a lui, ma le mie preoccupazioni sono subito svanite non appena l'ho visto affacciarsi dal suo balcone per vedere cosa stesse succedendo.
Pochi minuti dopo, i soccorritori prendono dall'ambulanza la barella, tornano con un'anziana donna che riconosco essere Giselle, la proprietaria della scuola di danza che ha sede nel fondo sottostante al palazzo.
E' freddo e la donna si vede che non sta molto bene, viene portata via a sirene spiegate.
Lunedì mentre sto rincasando, scorgo vigili del fuoco, ambulanza, auto medica e forze dell'ordine di nuovo nel palazzo, cerco di capire cosa fosse successo nuovamente, ma come è giusto che sia, non trapela niente, se non che è successo un qualcosa al primo piano.
Ieri, la notizia: Madame Giselle, ha firmato sabato sera le dimissioni dall'ospedale, e si è fatta riportare nella sua abitazione al primo piano del palazzo che ospita la sua scuola di danza. I vicini non avendo sue notizie, e non riuscendo a mettersi in contatto con lei, hanno richiesto lunedì l'intervento dei soccorsi, i quali, introducendosi nella sua abitazione, la ritrovavano priva di vita.
Giselle, come Emma, ha lasciato questo mondo in completa solitudine.
Ognuno ha la sua storia, e i motivi o le scelte dello stare o dell'essere soli possono essere molteplici, ciò non toglie che gli anziani, non dovrebbero essere lasciati da soli.
Io non conosco bene la storia di Giselle, anzi, di Madame Giselle, ciò che so è che era un'insegnante di danza, che qualche anno fa a conclusione della sua carriera, aprì questa scuola nel fondo sotto al suo appartamento, fondo che aveva acquistato, ma la sua scuola non era molto frequentata, e col tempo lei vi si dedicò sempre meno.
Era una donna che si era lasciata andare all'inesorabile scorrere del tempo, il suo fisico, sicuramente una volta atletico e leggiadro, era rinchiuso in un corpo che non la rappresentava, e forse anche questo ha contribuito al suo isolamento.
Non sta a me giudicare, ma posso trarre delle personali considerazioni: Giselle, come Emma, e come altre persone che non attraversano momenti facili della loro esistenza, vengono abbandonati, o dimenticati o forse, solo considerati meno del dovuto. Spesso si fa l'errore di credere che perché una persona è sempre con noi, la si vede spesso, non ha bisogno di molte attenzioni, c'è, è lì, la si può vedere in qualsiasi momento.. E invece il tempo è tiranno, passa inesorabile che nemmeno spesso ce ne accorgiamo, e la vita passa con esso, declina, lentamente, a volte è più clemente, a volte lo è meno, e ci si ritrova ad un tratto che quelle certezze se le è portate via un freddo pavimento, ultimo sostegno di un corpo stanco che non voleva più avere a che fare con l'indifferenza che aveva attorno.
Credo che bisognerebbe apprezzare di più ciò che si possiede, senza trascurare niente e nessuno, vivere pienamente ogni giorno, come molti saggi hanno scritto o detto nel corso della loro esistenza, e fare propri questi principi. Apprezzare le persone che ci circondano, tesori inestimabili di esperienze e di vita, ascoltare ciò che hanno da dire, e fare tesoro di tutto, delle gioie, dei dolori, e arricchire il proprio bagaglio culturale, che non è fatto solo di nozioni, ma anche e, forse, soprattutto di emozioni, per non avere mai rimpianti né rimorsi, ma essere sereni ed in pace, prima con noi stessi, e poi con gli altri.
Va', Giselle, ora, danza con gli angeli..

1 commento:

riri ha detto...

...storie così lasciano l'amaro in bocca..Cara mi hai commossa. Sei una persona buona, si intuisce da quello che scrivi, dalla tua sensibilità..ce ne fossero tante di persone come te.

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