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Artista, fino in fondo al midollo dell'osso.. Sognavo una mansarda a Montmartre, il basco in testa, da vera Bohèmienne.. Una finestra che illuminava la mia tela dove i miei pensieri si posavano in amipie pennellate di colore.. Invece ho il desiderio prorompente di stabilirmi in UK, e chissà, magari un giorno nemmeno troppo lontano diventerò "devota" suddita di Sua Maestà la Regina d'Inghilterra!!

giovedì 30 gennaio 2020

THE DREAM COMES TRUE

Soffia un vento gelido, l’inverno è nel pieno della sua stagionalità, il mare come di consueto, urla rabbioso e le onde altissime s’infrangono con tutta la loro potenza sulla scogliera sottostante. 
La nebbia avvolge i prati di erica, scivola sul volto di Merida che avverte le goccioline fredde sospese, come una gelida carezza.
È in piedi vicino alla scogliera, ama questo tempo, la fa sentire viva.
È avvolta nel suo loden: il tessuto verde fa risaltare i suoi lunghi riccioli rossi, scapigliati dal vento. Una cintura le cinge la vita, e sottoline la sua figura alta e slanciata; la sciarpa avvolge il suo collo in un caldo abbraccio.
All’improvviso un tuono fortissimo la ridesta dai suoi pensieri: i suoi occhi grigi scrutano il cielo che si è fatto plumbeo: è ora di tornare a casa, a breve pioverà e il terreno si farà fangoso.
Infila le mani in tasca, afferra le chiavi del suo Defender e con passo deciso s’incammina verso la macchina.
Comincia a piovere, apre lo sportello e sale in auto appena in tempo: infila la chiave sulla sinistra del cruscotto, la gira e mette in moto, ingrana la marcia e parte verso Dunbar.
Si ferma al porto, ed entra da Campbell, la più buona birreria del paese; si avvicina al bancone e ordina una pinta di Jackhammer. Afferra il boccale e beve con gusto la sua birra, la gusta come fosse la cosa più buona del mondo, assaporandone tutte le sfumature, poi lascia i soldi sul bancone richiamando l’attenzione di Sean, il proprietario del locale, ed esce di nuovo, questa volta direzione casa, non molto distante da lì.
Lascia la macchina lungo il moletto dei pescatori, ed entra in casa: appende il suo loden all’attaccapanni sulla parete dell’ingresso, si sfila gli stivali e indossa le sue calde calze, poi si siede alla sua scrivania.
Il computer termina la procedura di avviamento e sullo schermo appare la foto che la ritrae felice e spensierata sulla spianata di Giza: il suo sogno è sempre stato quello di vedere le Piramidi, di toccarle e poterle visitare. Ricorda ancora quando i suoi piedi affondarono nella sabbia del Sahara, e le sembra di sentire ancora il calore della terra scottarle i piedi. Le sue riminiscenze sono improvvisamente interrotte da Morgan, un gatto rosso obeso che arriva miagolando a chiedere il cibo: Merida si ridesta dai ricordi e si alza per andare in cucina. Morgan la segue con interesse, sa che riceverà quanto richiesto, così potrà saziare la sua fame atavica. Merida afferra la scatola dei crocchini e ne versa una generosa porzione nella ciotola verde smeraldo di Morgan, il quale felice e goffo, zompetta a gustare il suo lauto pasto.
Merida appoggia i gomiti sull’isola della sua cucina e guarda divertita il suo gatto mangiare, e le torna in mente il giorno in cui rincasando dalla scogliera, sotto una pioggia battente, i suoi fari illuminarono quella pallina rossa raggomitolata sul ciglio della strada. Non poteva lasciarlo lì piccolo com’era, indifeso, sotto una dannata pioggia e alla mercé del gelido vento: accostò il suo Defender, e stringendosi nel suo loden, usó la sua morbida e calda sciarpa per avvolgere quel fagottino e portarlo al più vicino ambulatorio veterinario.
Morgan era sano, un po’ debilitato dagli stenti, dal freddo e dalla pioggia, ma grazie al suo amore si ristabilì in pochissimo tempo: anche troppo soleva ripetersi Merida, quando si perdeva a guardare quella palla di pelo rosso che da ormai due anni trotterellava, quasi rotolando, verso di lei.
Il fragore di un tuono la riporta alla realtà, si alza dall’isola e torna a sedersi alla scrivania: è ora di mettersi a lavoro, quindi apre il documento di scrittura e le sue mani cominciano a ticchettare sui tasti. Le sue dita lunghe e affusolate sembrano danzare sulla tastiera.
Merida è una scrittrice e sta programmando le date per promuovere il suo nuovo romanzo.
Il pendolo rintocca le 17, Merida ha finito: mette a scaldare l’acqua per gustarsi un the nero per riscaldarsi in questa gelida giornata d’inverno.
Suonano alla porta, è il postino: il signor O’Neil un uomo sulla sessantina con dei baffoni folti ed importanti che incorniciano un volto rubicondo, le lascia una lettera, quindi la saluta e prosegue il suo giro.
Merida torna in cucina, il fischio della teiera richiama la sua attenzione: scarta una bustina del suo the preferito, l’appoggia nella tazza di vetro e lascia che l’acqua bollente compia il miracolo. 
Trascorsi 5 minuti, elimina il filtro, afferra la tazza con la mano sinistra e appoggia i fianchi alla cucina, mentre sorseggia la sua bevanda, apre incuriosita la busta che ha tra le mani: un grido di gioia esce dalla sua bocca, sente il viso avvampare e gli occhi riempirsi di lacrime; non riesce a trattenere l’emozione, non le sembra vero, non crede che sia accaduto proprio a lei.
Ancora incredula, legge e rilegge quel foglio che le sue mani tremanti tengono ben saldo: ha vinto il prestigioso premio Man Booker Prize, il premio più importante per la narrativa del Regno Unito. 
Al vincitore del Booker Prize sono generalmente assicurati fama e successo internazionale, è un segno di distinzione per gli scrittori venir nominati nella rosa dei finalisti.
Il processo di selezione del vincitore del premio comincia con la creazione di un comitato di consulenza che include un autore, due editori, un agente letterario, un venditore di libri, un bibliotecario e un presidente nominato dalla Booker Prize Foundation. Il comitato sceglie la giuria, i cui membri cambiano ogni anno, anche se in rare occasioni un giudice può essere scelto una seconda volta. I giudici sono nominati tra critici letterari di spicco, scrittori, accademici, e altre figure pubbliche: essere dichiarati i migliori da una giuria così è il sogno di ogni scrittore del Regno Unito.
Finalmente i suoi sacrifici, la sua perseveranza sono stati premiati: ora deve solo scegliere cosa indossare per la premiazione e fissare il volo per Londra, destinazione Guildhall.

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