Tiepido e incostante cultore degli dei, mentre,
tronfio di una folle dottrina, vado errando,
a voltare le vele sono costretto
e a riprendere la rotta abbandonata,
perché dio padre, che sempre fende
le nubi col fuoco dei lampi, ora nel cielo sereno
ha lanciato in volo col cocchio i cavalli tonanti,
e tremano il massiccio della terra,
i fiumi che scorrono, lo Stige,
l’orribile e odiato antro di Tènaro,
il confine di Atlante.
La divinità può mutare l’infimo in sommo,
avvilire chi è al vertice,
mettendo in luce ciò che è oscuro;
e la fortuna con acuto stridore
a forza strappa all’uno la tiara,
all’altro la dona.
- Orazio -
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Stretta è la foglia, larga è la via..Dite la vostra, che io dico la mia!!